Sostegno a distanza
Il 7 dicembre 1988 l’Armenia è stata colpita da un terremoto di magnitudo 6,9 che ha provocato oltre 25.000 vittime, decine di migliaia di sfollati e ingenti danni alle infrastrutture.
Per volere del Papa Giovanni Paolo II, la Caritas Italiana nel 1991 ha costruito l’ospedale “Redemptoris Mater” per dare un aiuto concreto al popolo armeno colpito dal sisma.
L’ospedale è stato affidato alla gestione dei Religiosi Camilliani che l’hanno trasformato nell’unica istituzione del Paese che offre un’assistenza sanitaria qualificata e gratuita per i poveri. Dotato di moderne attrezzature e di una serie di ambulatori specialistici, esegue ogni anno circa 17.000 consultazioni.
Tra le attività dell’ospedale sono stati allestiti 22 ambulatori in altrettanti villaggi della zona. Durante le visite a domicilio si entra in contatto diretto con centinaia di famiglie verificando le condizioni di estrema povertà in cui versano. Questa miglior conoscenza del territorio è stata un input all’avvio di programmi di lotta alla povertà tra cui la scolarizzazione primaria per i bambini garantendo anche un aiuto economico alle famiglie per l’acquisto di beni di prima necessità.
In Armenia la povertà colpisce duramente le aree rurali, la cui situazione si è aggravata in seguito alla recessione. In Armenia, il divario tra città e campagna è molto forte. La disuguaglianza e l’esclusione sociale portano a differenze nel reddito, nelle opportunità sociali, economiche, politiche e civili. Il Paese è sviluppato in modo sproporzionato: c’è un divario enorme tra Yerevan e le aree rurali, come quella di Ashotsk dove sorge l’ospedale.
Garantire il diritto allo studio ad un sempre maggior numero di bambini, che vivono difficili situazioni familiari, sviluppa sia in loro che nell’ambiente circostante una maggiore e migliore preparazione alla vita comunitaria. L’educazione è una delle condizioni essenziali per un futuro di vita migliore per questi bambini, perché contribuisce sensibilmente a sottrarli a quel processo di emarginazione che li vede coinvolti.