Educazione

Haiti sta attraversando uno dei periodi più complessi e violenti della sua storia. Da sempre in balia di catastrofi naturali e disordini socio-politici, attualmente si trova a fare i conti con bande criminali che agiscono incontrollate, rendendo pericolosissimo anche il più piccolo spostamento sul terriorio; l’assenza di un leader politico dopo l’assasinio del presidente Moise; l’inflazione e i danni provocati dal terremoto che ha devastato il sud del paese il 14 agosto 2021.

A pagare le conseguenze di questo quadro drammatico sono, come sempre, le categorie più fragili: donne e bambini. Essere bambini ad Haiti è una vera sfida, a maggior ragione quando subentra una disabilità, ancora oggi motivo di emarginazione sociale e vessazione.

Fondazione PRO.SA, da anni attiva ad Haiti per la tutela dei minori e dei loro diritti, ha risposto alle numerose segnalazioni di Maurizio Barcaro, responsabile della Fondazione locale Lakay Mwen, e sostenuto la riscostruzione di due scuole rase al suolo dal sisma ad Aquin e Vernet, due comuni dell’estremo Sud.

I lavori di ricostruzione della scuola di Aquin, inziati i primi di ottobre, sono teminati in tempi record: il 15 novembre 2021, giorno del ventesimo comleanno di PRO.SA, la scuola ha riaperto le sue porte a 320 bambini tra i 4 e i 10 anni. Grazie al prezioso contributo del Gruppo Missionario Parrocchiale S. Francesco Saverio di Romano di Lombardia (BG) e al Gruppo Missionario di Pontoglio (BS), PRO.SA ha potuto anche donare kit scolastici agli alunni della scuola affinché potessero seguire le lezioni con il materiale necessario.

La ricostruzione della scuola di Vernet, situata nella Parrochia di Cristo Re e unico punto di riferimento per tante famiglie provenienti dai monti circostanti la cittadina, è iniziata a marzo 2022 e si è conclusa a luglio. Il 3 ottobre, data di inizio del nuovo anno scolastico – recentemente posticipata a causa dei disordini civili – 250 studenti tra i 4 e i 12 anni torneranno tra i banchi di scuola in sicurezza.

Un’altra grave emergenza riguarda invece l’intensificarsi delle rotte migratorie dalla capitale: sono tantissime le mamme con bambini che si lasciano alle spalle l’anarchica Haiti per trovare rifugio nelle isole vicine, correndo il rischio di perdere la vita o di essere reimpatriate. A Canahan, quartiere formatosi dopo il terremoto del 2010, ormai una bidonville, vivono centinaia di famiglie sfollate da Cité Soleil, Bel Air, Carrefour, Martissant e altri quartieri della capitale Port au Prince. Mamme con 4-5 o più figli che sono riuscite ad affittare una baracca o sono ospiti da parenti e amici. Da Luglio, ogni giorno, queste mamme chiedono disperatamente aiuto per poter mandare i loro figli a scuola. Con l’obiettivo di garantire un luogo pacifico e sicuro in cui studiare e almeno un pasto caldo al giorno, PRO.SA sosterrà l’iscrizione di 300 bambini sfollati presso le scuole gestite dalla Fondazione Lakay Mwen, facendosi carico del salario di 4 insegnanti per un anno e del materiale scolastico per ciascun alunno.