Sviluppo
In India, dove vivono il 40% dei bambini che al mondo soffrono di malnutrizione, un centro diventa esempio di crescita inclusiva e sostenibile. Snehagram è una casa camilliana che accoglie e accompagna negli studi, fino ad un inserimento professionale nel mondo del lavoro, un centinaio tra bambini e ragazzi sieropositivi, alcuni dei quali senza famiglia e altri con famiglie che non hanno mezzi economici per potersi occupare di loro.
Sin dall’inizio, a Snehagram, i responsabili hanno pensato che l’agricoltura, in particolare quella biologica, sarebbe stata un’attività di sostentamento e sviluppo sia per i ragazzi che per il centro. Dopo il primo anno, l’impegno è andato crescendo grazie al sostegno al progetto da parte di Fondazione PRO.SA. É stato realizzato un frutteto, ampliato l’orto con le coltivazioni di più varietà di verdure e, soprattutto, implementati i programmi di formazione. Il team dei ragazzi coinvolti nel progetto ha fatto visita a fattorie biologiche private dove esperti del settore hanno argomentato e formato sul progetto. Inizialmente il focus è stato sulla coltivazione di ortaggi per il fabbisogno del centro ma, in seguito, con l’esperienza acquisita, hanno iniziato a coltivare verdure a scopo commerciale, come il pomodoro, il peperoncino, la barbabietola, il rafano, il cavolfiore, il cavolo, la lattuga, il bok choy, il sedano, gli spinaci, il coriandolo, la menta e molti altri.
Da luglio 2018, il team ha avviato, per due ore al giorno, l’attività di una bancarella di verdura biologica con l’idea che coloro che fossero passati, in viaggio verso la città, si sarebbero fermati per acquisti. Non solo questo ha funzionato ma ora, nonostante la diffidenza iniziale a causa della sieropositività dei ragazzi, anche molti che vivono nei villaggi vicini sono assidui clienti della bancarella.
Sempre Fondazione PRO.SA con i fondi del 5×1000 ha finanziato diverse realizzazioni, da un impianto a pannelli fotovoltaici, per un risparmio energetico, ad un allevamento di polli da carne e di galline ovaiole, per sopperire al fabbisogno di carne e uova, fino ad una scuola di sartoria per le ragazze.
Un progetto che pur partendo da un programma nutrizionale va oltre e dà la possibilità a tanti bambini e ragazzi sieropositivi di crescere in armonia, di studiare e di imparare un mestiere.