Sostegno a distanza
Chiang Rai è situata nel nord della Thailandia in quel pezzo di terra chiamato il Triangolo d’oro. Una grande area montagnosa dove, seminascosti tra le foreste, ci sono villaggi abitati prevalentemente da profughi birmani, laotiani e cinesi. Le minoranze tribali del Nord, le cosiddette “tribù dei monti” sono gruppi umani ancora seminomadi, in parte non ancora registrati all’anagrafe, quindi senza documenti personali né documenti di proprietà delle terre. In genere non sono scolarizzati e non conoscono la lingua Thai, ma solo i propri dialetti. Nel 1993, in quello che era il villaggio Sri Vichian, viene aperto, dai Religiosi Camilliani, un centro di accoglienza: il Camillian Social Center Chiang Rai (CSC), con l’obiettivo di provvedere all’educazione e scolarizzazione di bambini tribali perché possano, crescendo, imparare a gestire la propria vita e migliorare le loro condizioni di vita.
Il CSC si adopera per garantire l’istruzione dei bambini attraverso contatti con le famiglie, sensibilizzandole sul diritto allo studio ed insieme ad altre organizzazioni caritative realizza, inoltre, varie attività per cercare di dare la cittadinanza ai bambini tribali e per stimolare la comunità a proteggere i diritti dell’infanzia.
Negli anni il CSC è diventato per tanti bambini e ragazzi la casa che non hanno mai avuto, il posto sicuro in cui trovano amore, comprensione e la possibilità di sperare in un avvenire diverso da quello che i loro genitori gli avrebbero potuto dare. I bambini presenti sono più di duecento. Frequentano regolarmente la scuola imparando la lingua thai. Ogni anno i ragazzi che vanno alla scuola professionale o alle superiori si trasferiscono in residenze scolastiche esterne al centro e altrettanti bambini possono lasciare i villaggi sui monti per essere accolti al CSC ed iniziare un percorso scolastico.
Per poter dare la possibilità di un’istruzione ad un numero sempre maggiore di bambini, quelli che vivono nei villaggi più vicini alla città, non si trasferiscono al centro camilliano ma, restano a vivere con i genitori, e raggiungono ogni giorno la scuola con un pulmino. In questo caso il sostegno a distanza di un bambino copre le spese dell’iscrizione scolastica, della mensa e del trasporto.